Con Juice il Trentino vola verso Giove
Aprile 2023

In Italia sono le 14:14 del 14 aprile 2023 quando, dalla base di lancio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a Kourou, in Guiana Francese, decolla finalmente lo spacecraft Ariane5 con a bordo la sonda Juice (Jupiter ICy moon Explorer). Destinazione: Giove.

Parte così, sotto un cielo sudamericano che minaccia pioggia e con un giorno di ritardo causa maltempo, la prima tra le grandi missioni dell’ESA del programma Cosmic Vision. Arriverà a destinazione, a 600 milioni di chilometri dalla Terra, nel 2031 e per tre anni esplorerà il gigantesco pianeta gassoso e le sue lune ghiacciate (Callisto, Europa e Ganimede), con l’obiettivo di  studiare il funzionamento del sistema solare e le condizioni necessarie per la formazione dei pianeti e per la comparsa della vita.

A bordo di Juice c’è anche un pezzo di Trentino. Fra i 10 strumenti scientifici della missione c’è infatti anche il radar spaziale Rime (Radar For Icy Moon Exploration), progettato da un team internazionale coordinato da Lorenzo Bruzzone del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento con una collaborazione del gruppo di ricerca di Francesca Bovolo della Fondazione Bruno Kessler.  

La missione Juice

Juice è una sonda di 5,3 tonnellate e contenente 85 metri quadrati di pannelli solari, frutto di una collaborazione scientifica internazionale tra agenzie spaziali (europea, italiana, tedesca, francese, statunitense e israeliana) e industrie. 

A bordo di Juice ci sono 10 strumenti che saranno impiegati nelle missioni scientifiche di studio della conformazione e dell’atmosfera. Tre di questi sono a guida italiana

  • il radar Rime (Radar for Icy Moon Exploration)
  • il sistema di telecamere ottiche Janus
  • lo strumento di Radio Scienza 3GM

Gli altri 7 strumenti sono:

  • Spettrometro nel visibile e nell’infrarosso (MAJIS)
  • Spettrografo per immagini UV (UVS)
  • Strumento a onde submillimtriche (SWI)
  • Altimetro laser (GALA)
  • Magnetometro (J-MAG)
  • Pacchetto per la misura della particelle (PEP)
  • Strumento radio e onde plasma (RPWI)

Juice include anche un esperimento chiamato Pride, che effettuerà misurazioni di precisione utilizzando radiotelescopi sulla Terra.


Il lancio di Juice e il commento di Lorenzo Bruzzone


Rime: il radar progettato dal team guidato dall'Università di Trento

Rime è un radar sottosuperficiale ottimizzato per penetrare la superficie ghiacciata dei satelliti galileiani fino alla profondità di 9 km con una risoluzione verticale fino a 30 m. Lo strumento è in grado di riprendere “immagini” molto particolari della sotto-superficie che, oltre a essere di fondamentale importanza per studiare la geologia del sottosuolo e la geofisica delle lune ghiacciate, possono evidenziare l’eventuale presenza di acqua su Ganimede ed Europa. L’identificazione di acqua costituirebbe una scoperta di eccezionale rilevanza, visto che è una delle variabili fondamentali per ipotizzare la presenza di forme di vita elementari.
 
Rime è stato progettato e costruito in Italia nei laboratori dell’industria Thales Alenia Space, con alcuni sottosistemi forniti dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa che partecipa al finanziamento dello strumento. Il gruppo di lavoro, guidato dall’Università di Trento, comprende alcuni dei più prestigiosi enti di ricerca italiani, europei e statunitensi del settore. Un contributo importante nell’elaborazione automatica dei dati acquisiti dal radar spaziale viene dall’Unità di ricerca Remote Sensing for Digital Earth della Fondazione Bruno Kessler (centro di ricerca Digital Society) guidata dalla ricercatrice Francesca Bovolo.