Biotecnologie e transizione circolare. Sono queste le parole chiave che guidano da sempre Biodermol Ambiente, azienda trentina nata nel secondo dopoguerra e impegnata nella ricerca e sviluppo di biotecnologie per l'ambiente e nell'industria conciaria sostenibile. In occasione della giornata mondiale del riciclo, in programma il 18 marzo, ha presentato la sua ultima iniziativa: la versione “pilota” di una soluzione innovativa per la trasformazione di uno dei principali materiali di scarto della lavorazione della pelle, cioè il pelo, in una materia prima secondaria da impiegare per la produzione di fertilizzanti e biostimolanti per l’agricoltura.
Il progetto è stato creato in collaborazione con la startup agritech Symbiargo e co-finanziato, per la parte di analisi e project management, da Trentino Sviluppo nell’ambito di Foundation Open Factory.
Biodermol e la lotta agli sprechi industriali
Biodermol Ambiente è un’azienda storica trentina con sede a Lavis che da più di 60 anni produce e sviluppa enzimi e ausiliari per l’industria conciaria con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di prodotti chimici e minimizzare i consumi energetici. Grazie alla ricerca nel settore biotech negli ultimi anni si è specializzata nell’implementazione di nuove soluzioni destinate alla depurazione delle acque, all’abbattimento degli odori, alla decontaminazione dei suoli e al trattamento di rifiuti e biomasse. Ed è proprio in quest’ultimo campo che ha dato avvio, nel marzo 2021, ad un innovativo progetto sperimentale per trovare una soluzione biotecnologica che permettesse di trasformare uno dei principali materiali di scarto delle concerie, cioè il pelo, in una materia prima secondaria per l’industria dei fertilizzanti.
Approfondisci il progetto di Biodermol nel video-racconto
In un momento storico come quello che stiamo attraversando, in cui i costi delle materie prime continuano ad aumentare, è ancora più importante mostrare che la transizione circolare dei cicli produttivi non solo è possibile, ma conviene. Grazie al progetto infatti, che per ora è ancora in versione “pilota”, ciò che per le concerie è solo un rifiuto industriale costoso da smaltire, per un altro settore merceologico diventa un interessante materiale di partenza per produrre fertilizzante e biostimolante.
Cambiare prospettiva sullo sfruttamento delle risorse che il pianeta ci fornisce non è solo questione di etica e sostenibilità ambientale, ma anche di sostenibilità economica della produzione stessa. In questo cambio di paradigma la valorizzazione dei rifiuti e la loro trasformazione in sottoprodotti è un tassello fondamentale.
Mauro Baruchelli - CEO Biodermol Ambiente
Il nuovo biomateriale Made in Trentino” verrà presentato nei tre principali poli conciari italiani – Napoli, il distretto toscano di Santa Croce e quello vicentino di Arzignano – ma la spinta verso l’innovazione non finisce qui. I ricercatori di Biodermol Ambiente sono infatti già al lavoro con l’Università di Trento su un nuovo progetto per lo sviluppo di soluzioni biotecnologiche per la depurazione dei reflui civili e industriali.
Foundation Open Factory e Trentino Sviluppo
Il progetto di Biodermol è stato possibile, come abbiamo detto, grazie al sostegno di Trentino Sviluppo, che lo ha co-finanziato nell’ambito Foundation Open Factory, l’iniziativa di Fondazione Caritro di cui l’ente di sistema della Provincia autonoma di Trento è venture partner.
L’idea alla base del programma è quella di creare un percorso sperimentale per guidare le aziende verso processi di open innovation in grado di creare valore e competitività. Per mettere in contatto le imprese con le migliori startup nazionali, Fondazione Open Factory si avvale del supporto del Consorzio ELIS che mette a disposizione una metodologia collaudata e una piattaforma digitale riconosciuta a livello nazionale con cui favorire l’incontro tra i vari protagonisti in campo. Questo percorso di innovazione ambisce a raccogliere il supporto e la collaborazione più ampia possibile di enti del territorio specializzati nella ricerca scientifica, nel trasferimento tecnologico, nei servizi per le imprese, nonché enti interessati nell’investimento di capitali e fondi per supportare i progetti di co-innovazione.