Un aumento del fatturato del 22% in un anno, investimenti per 30 milioni di euro in innovazione e sei linee produttive che lavorano a ciclo continuo, giorno e notte. Questi i numeri del successo del pastificio Bertagni 1882 e del suo stabilimento di Borghetto d’Avio dal quale, ogni settimana, escono 3 mila quintali di pasta ripiena. La storia del gruppo vicentino, che è il secondo produttore di pasta fresca in Italia e commercia con 43 Paesi in 5 continenti, è intrecciata a doppio filo a quella della Provincia autonoma di Trento e all’impegno di trovare un’alternativa al fallimento, nel 2016, dell'azienda Malgara Chiari e Forti (già ex PAF), che aveva lasciato a casa 78 dipendenti. "L'operazione Bertagni", che ha portato sul territorio 200 nuovi posti di lavoro e un'azienda sana e in continua crescita, conferma il grande potenziale attrattivo del sistema trentino nel settore dell’agrifood (si vedano anche gli esempi virtuosi di Menz&Gasser, Dr Schär e Felicetti) e l’efficienza degli incentivi e degli investimenti pubblici destinati alle imprese innovative e manifatturiere.
Bertagni 1882 in Trentino: tutte le tappe
Gli accordi con la Provincia autonoma di Trento
L’intesa tra Trentino Sviluppo, Provincia autonoma di Trento e Bertagni 1882 Spa è stata formalizzata ad aprile 2017 e, visto il rating particolarmente favorevole di cui l’impresa gode, è stato deciso di stipulare per la prima volta un contratto di “rent to buy” sullo stabilimento produttivo aviense, che avrebbe consentito all’azienda di riscattare il sito produttivo entro 12 anni. L'idea era quella di scommettere sugli investimenti in innovazione, anziché semplicemente sui "muri". L’accordo prevedeva infatti che, a fronte di un investimento pubblico di 4 milioni di euro, l’impresa veneta (di Arcugnano - Vicenza) si sarebbe impegnata ad investirne 8 nello sviluppo di nuove linee di produzione e nei lavori di adeguamento dell’immobile. Il successo di Bertagni 1882 in Trentino, però, è stato maggiore di quello previsto. Nel solo biennio 2017-2019 l’impresa, guidata dall’amministratore delegato Enrico Bolla e dal presidente Antonio Marchetti, ha ottemperato a tutti gli obblighi previsti dall’intesa con la Provincia, investendo nello stabilimento ben 12 milioni di euro. Di qui la stipula di una nuova intesa in virtù della quale Trentino Sviluppo e la Provincia autonoma di Trento hanno trasformato il rent to buy in un vero e proprio contratto di vendita dell’immobile produttivo. Una crescita vertiginosa, quella di Bertagni, che non si è più fermata. Ad oggi le linee produttive sono 6, con 30 milioni di euro investiti nello stabilimento aviense.
«Questa crescita importante è stata facilitata dal territorio e dagli eccellenti rapporti con la Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo, che ci hanno consentito di buttare il cuore oltre l’ostacolo e investire più di quello che avevamo originariamente previsto»
Antonio Marchetti - Presidente Bertagni 1882
La ricerca di nuovo personale: incentivi e Open Day
Per confezionare ravioli e tortellini che si collocano in fascia premium e vengono esportati nei negozi gourmet di 43 diversi Paesi del mondo, Bertagni 1882 non impiega linee standard ma progetta e assembla i macchinari con un approccio quasi sartoriale. Ma le macchine non “girano” senza le persone. Per attrarre i 35 nuovi collaboratori che garantiranno la piena efficienza della sesta linea produttiva, Bertagni 1882 ha lavorato in due direzioni. La prima è stata quella di approntare un sistema di incentivi e benefit riservati al personale. Per i nuovi assunti provenienti da altre Regioni, per esempio, durante l’iniziale periodo di prova e di inserimento in azienda, sarà attivato un servizio di “alloggio gratuito” in modo da sollevare l’operatore da un onere altrimenti proibitivo, almeno fino alla stabilizzazione del contratto. La seconda operazione è stata l’organizzazione di un Open Day che si è tenuto il 22 ottobre e destinato ai futuri collaboratori, che hanno potuto conoscere di persona lo staff di Bertagni, “toccare con mano” come si lavora in stabilimento, fare domande sull’organizzazione dei turni, sui benefit previsti e cogliere l’occasione per consegnare di persona il proprio curriculum vitae.
«Vogliamo essere trasparenti con i nostri collaboratori. Il fatto di dare l’opportunità di vedere dove operano, con che macchine operano, com’è l’ambiente, diventa basilare per poter costruire un percorso con loro»
Enrico Bolla - Amministratore delegato Bertagni 1882
Fare impresa in tempo di pandemia: il videoracconto
L'arrivo della pandemia a marzo 2020 ha messo Bertagni di fronte alla necessità di fronteggiare due grandi sfide: l'aumento vertiginoso (+40%) degli ordini da parte dei clienti (soprattutto stranieri) e la complicata gestione delle norme di sicurezza anti Covid-19.