Michele Bais, Stefania Briccio, Arianna Dezulian, Flaminia Franchetti Pardo e Martina Palumbo. Sono questi i nomi dei primi cinque laureati del percorso in Scienze degli Sport di Montagna, cogestito dagli atenei di Trento e Verona in collaborazione con il Centro di Ricerca Sport Montagna e Salute (CeRiSM). Le tesi sono state discusse lunedì 20 luglio, in presenza, nell’aula Ciminiera di Progetto Manifattura a Rovereto.
Tra gli argomenti trattati gli effetti del caldo sulle perfomance sportive di endurance, la coordinazione motoria dei bambini italiani e stranieri, l’analisi delle prestazioni nelle diverse discipline dello sci, l’equilibrio nello sci alpino e l’impatto degli stili di vita sedentari sugli over 65. A presiedere la commissione esaminatrice il presidente del corso Federico Schena, delegato alla didattica dell’ateneo di Verona. Accanto a lui i delegati alla didattica e allo sport dell’Università di Trento Paola Iamiceli e Paolo Bouquet.
Progetto Manifattura: una nuova casa per l’Università dello Sport
L’Edificio Ciminiera – che svetta sulla storica Manifattura Tabacchi di Rovereto, riconvertita da Trentino Sviluppo nel 2008 in hub della sostenibilità – è stata interamente riqualificata nel corso del 2018 e, a partire dall’ottobre dello stesso anno ospita le lezioni dei trentadue corsisti dell’innovativo programma di studi, unico nel suo genere in Italia perché focalizzato sulle attività sportive di montagna e outdoor. All’interno dell’incubatore si svolgono anche le attività dell’acceleratore di startup sportive SPIN Accelerator Italy, affiliato al network internazionale HYPE-Sports Innovation, e operano numerose imprese e startup sportive, come Engagigo, che gestisce piattaforme e servizi per le competizioni di endurance.
Industria dello sport: un comparto strategico per il territorio
Lo sport-tech – inteso come sviluppo di materiali innovativi, sensoristica, intelligenza artificiale, fan engagement pianificazione del gesto atletico, monitoraggio della performance e accessibilità degli impianti – è un settore economico di primaria importanza per quei territori che, come il Trentino, hanno una forte vocazione turistica e naturalistica. Con oltre 430 chilometri di piste ciclabili, 8 bike park, 5764 km di sentieri montani e 13 grandi trekking, 239 impianti di risalita, 502 km di piste da sci e 4710 km di piste da fondo, 24 impianti per il ghiaccio, 20 laghi balneabili sotto i mille metri, la nostra è infatti la Provincia più sportiva d’Italia, dove un turista su quattro dichiara di arrivare per una vacanza dinamica.
Preparare un atleta o organizzare un evento sportivo. In Trentino è materia di studio fin dalle superiori
Di qui l’idea di costruire un percorso di laurea dedicato che – mettendo in connessione formazione, ricerca e relazioni internazionali – formi da un lato i professionisti degli eventi sportivi e dall’altra gli imprenditori dell’industria dello sport. Al termine del ciclo di studi, i neolaureati avranno infatti maturato le competenze per diventare preparatori atletici in società sportive ed enti di promozione sportiva, tecnici specializzati per la valutazione funzionale e l’analisi della prestazione sportiva negli sport di montagna, esperti di attività sportive outdoor in contesti turistici, organizzatori di eventi sportivi e promotori del territorio e, infine, sviluppatori di tecnologie innovative per attività sportive negli sport di montagna e outdoor. Queste capacità ben si integrano all’interno della filiera formativa che la Provincia sta promuovendo per il sostegno dello sport, con l’attivazione dall’anno scolastico 2015/2016 di due licei scientifici ad indirizzo sportivo (a Rovereto e a Mezzolombardo) che vedono ad oggi circa 450 studenti iscritti, i primi dei quali si sono diplomati a giugno di quest’anno.