Il Trentino è una palestra naturale per lo sport outdoor. Trekking, arrampicata, vela, mountainbike, sci, parapendio, alpinismo e molte altre discipline trovano nelle montagne, nelle valli e nei laghi trentini il luogo ideale per svilupparsi. Questa crescita è sostenuta anche da startup e imprese innovative nate e cresciute grazie al sostegno dalla Provincia autonoma di Trento, che vede nello sport-tech un asset strategico per lo sviluppo del territorio. Una storia esemplare è quella del velista e campione olimpico Ruggero Tita, che per regatare ai massimi livelli in due categorie distinte, il Nacra 17 e il Moth, si è affidato alla tecnologia made in Trentino.
Lo sport-tech Made in Trentino: le collaborazioni con ProM Facility e Garda Carbon Lab
Le collaborazioni tra Ruggero Tita e il sistema trentino dell’innovazione sono principalmente due:
-
La prima è quella stretta con ProM Facility in vista delle olimpiadi di Tokyo 2020. Il laboratorio di prototipazione rapida e stampa 3d di Polo Meccatronica, l’incubatore high-tech di Trentino Sviluppo a Rovereto, ha progettato e sviluppato in titanio alcune componentistiche del Nacra 17 che hanno aiutato il campione trentino a diventare il più veloce al mondo e salire sul gradino più alto del podio. Qui il racconto di Invest in Trentino sulla collaborazione con il laboratorio di prototipazione rapida e stampa 3D ProM Facility.
-
La seconda collaborazione è quella con Garda Carbon Lab, una startup innovativa di Arco fondata da due giovani fratelli ingegneri (Gian Maria e Stefano Ferrighi) che hanno disegnato e creato il "Manta" Moth con cui Tita gareggia nelle competizioni mondiali.
«Il Trentino è una palestra ideale per fare sport, ma anche per fare impresa»
Ruggero Tita - medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020
Garda Carbon Lab e gli aiuti della Provincia autonoma di Trento
Quando hanno iniziato a collaborare con Tita, i fratelli Ferrighi (gemelli, classe ’96), erano da poco tornati dall’Australia, dove si erano entrambi laureati in ingegneria navale a Sydney e avevano lavorato in un’azienda produttrice di Moth a Melbourne. Si tratta di una barca che ha fatto innamorare gli sportivi di tutto mondo, perché è veloce, agile ed è stata una delle prime a utilizzare i foil, le speciali pinne che fanno letteralmente volare le imbarcazioni sull’acqua. L'Australia offriva grandi opportunità, ma il desiderio dei due fratelli era quello di dare vita ad un'azienda in Italia, dover poter mettere a frutto le competenze acquisite oltre oceano e competere con i migliori produttori al mondo.
Veronesi di nascita, ma gardesani di adozione, quando hanno dovuto decidere dove iniziare questa nuova avventura (era il 2019) hanno scelto il Trentino. Per due ragioni: perché rappresenta una palestra ideale per tutti gli sport outdoor e perchè offre grandi incentivi alle startup innovative. Grazie alla Provincia autonoma di Trento, infatti, Garda Carbon Lab ha ottenuto un finanziamento per acquistare i primi macchinari (un plotter e una fresa), necessari per creare le componentistiche della barca senza doversi rivolgere a produttori esterni. Un aiuto fondamentale, che ha permesso ai due fratelli di iniziare una vera e propria produzione di barche artigianali in fibra di carbonio e di diventare una delle 5 aziende in tutto il mondo a progettare e sviluppare questo tipo di imbarcazione. La startup ora riesce a produrre una barca al mese, ma gli ordini aumentano sempre di più (c'è una lista di attesa che arriva all’anno prossimo) e l’idea è quella di comprare nuovi macchinari e aumentare la produzione.
«Il Trentino è l'unico posto al mondo dove si uniscono due fattori fondamentali. Il primo è quello di essere una palestra ideale per tutti gli sport outdoor. Il secondo sono i grandi incentivi che la Provincia autonoma di Trento concede alle startup innovative»
Gian Maria Ferrighi - Garda Carbon Lab
Una collaborazione win-win
La decisione da parte di Ruggero Tita di affidarsi alla startup trentina è stata immediata, per due ragioni. In primo luogo per l'amicizia che lo lega ai fratelli Ferrighi, che conosce da quando sono bambini e gareggiavano insieme sul lago di Garda con l’optimist. L'altro fattore è stata la vicinanza. Poter vedere con i propri occhi la barca che nasce e cresce giorno dopo giorno, dal disegno fino alla messa in acqua; andare in laboratorio e partecipare in modo attivo allo sviluppo delle sue componentistiche insieme agli ingengeri; riuscire a provarla durante le fasi di assestamento e fare le modifiche necessarie per aumentarne le performance. Tutto questo non ha prezzo, anche per i fratelli Ferrighi, che hanno la preziosa opportunità di sfruttare l'expertise di Tita e i dati da lui raccolti durante gli allenamenti per perfezionare l'imbarcazione e renderla la più veloce del mondo.